In questi difficili mesi il delivery a Milano non si è mai fermato. Nel mio raggio di appartenenza che viaggia sull’asse Isola/Bicocca sono spuntate col tempo valide proposte. Impensabile pre pandemia per pizzerie che non offrivano a prescindere questo servizio.
Oltre i nomi già conosciuti dove si andava abbastanza in sicurezza c’è stato addirittura spazio per delle novità.
Ora che si può tornare nelle nostre amate pizzerie è giusto fare un resoconto su chi ha offerto bene il servizio delivery.
Pizza Bistrot – Isola
Pizza Bistrot – Tra i più fedeli alla pizza che proverete nel locale. E per un servizio così è quello che più conta.
Pizzium – Isola
Pizzium – Non si sono mai fermati diventando anche un modello per chi poi ripartiva. Una macchina senza sosta con la qualità certificata oserei dire.
Dantò – Dergano
Dantò il pizzaiolo di SpaccaNapoli – Scoperta scorrendo la lista ha proprio il sapore tradizionale. Dovrò andare a provarla al piatto per confermare le prime buone impressioni.
Berberè – Isola
Berberè – Parere abbastanza sufficiente per esperienza passata, ma devo dire che è un prodotto che si presta molto all’asporto per tenuta anche in lunghe consegne.
Vurria – Isola
Vurria – Punto di forza a mio giudizio nei fritti davvero riusciti. L’impasto all’aloe vera per la pizza non dà quel valore aggiunto sperato. Ma c’è potenziale per migliorarsi.
Grume – Bicocca
Ristorante Pizzeria Grume – Recentissima apertura e quindi una novità provata solo d’asporto. Sembra esserci tanto potenziale soprattutto nell’impasto per il resto qualcosa da rivedere. L’occasione per andare direttamente in pizzeria.
Un anno di esperienza in più. Tante pizzerie provate, ma le migliori sono in poche e ve le ordino per zona.
Scegli la tua:
Duomo
Gino Sorbillo – Lievito Madre al Duomo
Il primo Sorbillo a Milano che continua a portare alto il nome. Grande mole di pizze sfornate ogni giorno, lievitazione 24 ore e utilizzo di farine biologiche. Inconfondibile pizza che sborda dal piatto.
Cadorna/Brera
Da Zero
I migliori ingredienti che potrete trovare su una pizza. Quelli che provengono da un territorio così ricco come il Cilento.
Da Zero (Via dell’Orso)
Il discorso fatto sopra non cambia. La differenza qui oltre al locale è nel forno di tipo elettrico che si comporta molto bene.
Eccellenze Campane
Forse l’unica che può vantare all’interno una produzione propria di fior di latte. Sicuramente un valore aggiunto.
Sempione
Capuano’s
Da Michele sta a Napoli come Capuano’s sta a Milano. Bisogna ribadirlo a gran voce, la tradizione ed esperienza della pizza napoletana a Milano è qui.
Starita
Nelle migrazioni di sedi da Napoli è tra quelle più riuscite. Grande punto di forza nei fritti.
Donna Titina
L’aspetto di una trattoria ma il cuore di una pizza godibile e classica. Impasto indiretto con biga e il leitmotiv che tutti promettono è raggiunto, la digeribilità.
La Pizza Sapore D’Italia
Forse non vi dirà nulla il nome, ma nei pressi di Chinatown la passata gestione (Ciripizza) era più che decennale. Quello che è rimasto è la stessa tipologia,non totalmente napoletana, ma che a Salerno e Battipaglia ha fatto la storia e che io mangio sempre volentieri.
Pizzium
La Cattedrale. Dove tutto è iniziato in via Procaccini. Prendo la sede simbolo poiché considerarle singolarmente diventa difficile (6 sedi solo a Milano).
Il discorso può essere fatto nel complesso perché si è riusciti bene a standardizzare un modo di lavoro e un prodotto che rimane artigianale. Indubbio valore aggiunto nelle pizze regionali.
Garibaldi
Peperino
Tra le poche e ultime #avpn (Associazione verace pizza napoletana) a Milano, non sempre sinonimo di qualità, ma non in questo caso.
COSI’ Milano
La novità che mancava. Dalla penisola sorrentina arrivano le variazioni di pizza di Antonino Esposito. Il marchio riconoscibile a molti è la frusta sorrentina. Un panetto di pizza allungato, chiuso al centro ed alle estremità. L’impasto anche se racchiuso è morbido e cotto alla perfezione.
Centrale
Marì
Una delle nuove entrate dell’anno che mi ha convinto sul lungo periodo. La Margherita è una di quelle eseguite nel migliore dei modi. Classica, di tradizione, decisa, c’è bisogno anche di questo. Una pizza così non passa mai di moda!
Marghe (via Plinio)
Certezza assoluta nel panorama milanese. Ha dato tanto anche in modo indiretto, se si pensa all’ottima scuola che ha fatto, con pizzaioli che ora troviamo anche in altre realtà.
Navigli
Olio a crudo
Il nome per via di diversi oli utilizzati sulle poche ma interessanti pizze proposte. Validissima opzione per un Sorbillo più intimo ed elegante.
Anema e Cozze Orseolo (da poco Capuano’s)
La storia è qui. Ed ora quello che verrà è solo la continuazione vincente di quello che era. Con la garanzia del marchio Capuano’s.
Cocciuto (via Bergognone)
Ha rivoluzionato fin da subito la scena. Non un termine a caso perché tra i primi a proporre il forno elettrico per questo tipo di pizza. Impasto strutturato e leggerissimo. Fantasia nei topping in particolare con le vellutate.
Solopizza cafè (via Solari)
Concorrenza in zona serrata. Riesce ad uscire di poco da quelle pizzerie sufficienti con impasto classico e ingrediente base come il pomodoro molto saporito.
Dirty Gym
Non aspettatevi la ruota di carro, ne il diametro standard. Formato ridotto presentato in un particolare ruoto. Il cornicione così come il fondo hanno la giusta parte croccante, ma con impasto comunque elastico. Una diversamente napoletana per staccare.
Porta Romana
Pomodorino (via Crema)
Nel panorama milanese cerca di mettere la freccia e farsi spazio tra le pizzeria di spessore.
Cocciuto (via Passeroni, 2)
Vedi via Bergognone
Porta Venezia
Marghe (via Cadore)
Vedi via Plinio
Giolina
Indubbiamente la best new entry dell’anno. Convince su tutti i fronti. Impasto tra i migliori in circolazione. Lavorato e leggero, provare per credere.
FUORI MILANO
Pizzeria P (Lissone)
Quando vinci un campionato è sempre difficile ripetersi. Qui è successo e ci si evolve con mix dietro al forno invidiabile, vera ricerca nei prodotti, impasto super.
La Baita Dei Sapori Del Sud (Garbagnate)
La soddisfazione di farcela in provincia ma anche arrivare ad essere il meglio che si trova fuori Milano. Riesce anche a migliorarsi con un impasto che faccio fatica a trovarlo migliore.
La Baita Dei Sapori Del Sud (Bollate)
Con questa seconda sede il difficile compito di mantenere alto quanto fatto di superlativo nella prima sede
Pizzamorefantasia Cafè (Busto Arsizio)
Niente non finisco mai di sorprendermi, anche a Busto Arsizio scopri un’eccellente pizza napoletana.
Impasto indiretto a 36 ore e materie prime di qualità.
Il menu è più che completo, oltre alle tradizionali e speciali una sezione solo per le pizze con mozzarella di bufala.
(A breve si trasferirà a Legnano)
081 (Melegnano)
Melegnano parla napoletano anzi in questo caso è il prefisso che parla. La qualità degli ingredienti è ciò che più mi ha colpito.
Molto probabilmente sarà difficile trovare di meglio da queste parti.
Signorpizza (Locate Triulzi)
In una giornata di shopping al vicino Scalo Milano fate qualche metro in più verso il paese e gustatevi una vera pizza napoletana.
L’Oro di Napoli (Gorgonzola)
Lungo il naviglio della Martesana, arrivati a Gorgonzola si respira aria partenopea. Pizzaioli da tre generazioni, pur ispirandosi alla tradizione si riscrive la storia con tanto lavoro sull’impasto, abbinamenti e colori.
Inauguro oggi un nuovo modo per raccontarvi ogni singola pizzeria “Reason To” ovvero le ragioni per cui vale la pena provare o meno il locale scelto, concentrandomi innanzitutto sul prodotto che offre ma spaziando, qualora fosse rilevante, anche su altre tematiche.
5 motivi che possono essere sia positivi che negativi, un modo diretto e intuitivo per sapere cosa ne penso.
Il giudizio come sempre è personale e fatto di almeno un paio di visite.
Inizio con la novità milanese di questi ultimi mesi, Cocciuto.
Fin da subito l’ho tranquillamente definita la miglior nuova entrata dell’anno e dopo averla provata più volte confermo in pieno le prime impressioni.
Siamo in via Bergognone zona Tortona – Navigli, appena defilato dal grande traffico della movida. Ad accogliervi un locale davvero bello, molto curato e contemporaneo.
Il pizzaiolo è Antonio Caputo, già conosciuto nella precedente esperienza da Marghe, affiancato da uno staff numeroso e molto promettente.
Il progetto è importante e vede nel futuro già fissate nuove aperture fin dai primi mesi del 2019.
Con molto senso di responsabilità, che nessuno mi ha chiesto, tornato a Milano ho deciso di dare un occhio a quello che propone il quartiere che mi ospita, Bicocca. In realtà anche solo per info un idea me l’ero già fatta ma ho voluto controllare.
La più grande curiosità veniva da questo locale nei pressi della fermata M5 Ca Granda (da precisare che ci sono altre due sedi).
In bella vista la dicitura Cucina partenopea verace, il nome infatti racchiude due simboli di Napoli “Nisida Verace”. Inizio con un piccolo fritto misto palesemente riscaldato. Non importa passiamo alla pizza, opto per una old style con pomodoro, provola, aglio e origano (troppo). Fin dopo i primi morsi incontro subito tanta difficoltà dovuta ad un impasto pesante e insapore con tanto, troppo origano che alterava tutti i sapori e l’intero piatto. Non ci siamo.
Poco distante era da un pò che volevo provare una pizza off topic. Quella al trancio degli Artigiani della pizza. Locale sempre pieno per un prodotto quello al trancio che rimane tra i preferiti dei milanesi. Non mi soffermo molto sul giudizio, sicuramente sopra la media tra quelle provate vale la pena sfruttarla per cambiare tipologia o perchè no anche d’asporto.
Tornando alla pizza napoletana, Rossopomodoro riesce sempre a coprire tutte le zone infatti qui è presente presso il Bicocca Village. Come raccontato in questo post consigliato per una pausa pranzo dai tanti uffici in zona oppure come pre-cinema.
Per ora quindi nei dintorni c’è ben poco di interessante.
Piccolo resoconto di Luglio non particolarmente ricco ma fatto di nuove proposte e qualche vecchio ritorno.
In questo mese ho avuto modo di tornare nei locali di Sorbillo. E se Gourmand non riesce ancora a decollare pochi metri più in la Lievito Madre è sempre in volo con la sua fluida e ben bilanciata ruota di carro che è sempre piacevole. Tra l’altro da poco riconosciuta come la prima pizzeria milanese secondo 50 Top Pizza (12° posto).
Lievito Madre Al Duomo
Ai Navigli invece Olio a Crudo continuo a considerarla una valida alternativa se non superiore. Il nome per via di diversi oli utilizzati sulle poche ma interessanti pizze proposte. Prodotti davvero top su un disco leggero e godibile.
Olio A Crudo
Marghe e Capuano’s sono per me porti sicuri quando tanta voglia di sperimentare non c’è.
Capuano’s
Marghe
Parlando di nuove provate purtroppo fanno parte tutte delle note dolenti. Le aperture sono ormai tante quasi difficile stare dietro a tutte. Tra queste l’unica che oltre ad essere nuova per me è stata anche una recente apertura è stata la terza di Lievità. Qui per saperne di più.
Tra quelle di cui non ho avuto modo di parlarne su Instagram, perchè a mio parere migliorabili, troviamo Mozzarella e Basilico di via Papiniano che fa parte di quelle pizzerie a marchio con varie sedi in Italia. Non mi sento di bocciarla, qualche anno fa poteva tranquillamente essere considerata e consigliata ma con l’attuale livello in città è sempre più difficile. Non basta più avere un marchio e standardizzare i prodotti c’è bisogno sempre di qualcosa in più.
Mozzarella e Basilico
Dulcis in fondo, che ahimè non sarà così, è stato Beato Te Milano. Chi è su Instagram e segue il mondo food sicuramente si è imbattuto in qualche loro foto. Ci sarebbe tanto da dire ma non è questo il discorso e soprattutto prima di giudicare va sempre tutto provato, e così ho fatto. Primo impatto piacevole, entrando nei dettagli però noto subito un fondo molto anemico sintomo di poca cottura. Impasto appunto quasi crudo e digeribilità non pervenuta. Ingredienti di seconda scelta con effetto mozzarella alla “pizzaiola” con tanto di origano… eh si. Beato te insomma può essere tante cose ma non è gourmet, non è napoletana e forse non è pizza per come la intendo io.
Il Salone del Mobile è un appuntamento fisso punto di riferimento per il settore che attira persone da ogni parte d’Italia e del mondo. Per chi comunque non vuole rinunciare ad una pizza nei luoghi principali, una lista da non perdere perchè, come ripeto spesso, anche a Milano un’ottima pizza napoletana è possibile.
Rho Fiera
Chi alloggia o si sposta in auto nei pressi del polo fieristico troviamo due mie recenti visite, a 10 minuti il Ristorante Mare Nostro in località Passirana che oltre la cucina propone una classica pizza verace e La Baita Dei Sapori Del Sud a circa 15 minuti. Quest’ultima con il giovane talento Cristian Romano che saprà prepararvi una pizza davvero notevole, incredibilmente leggera e piacevole ad ogni morso.
La Baita Dei Sapori Del Sud
Fuorisalone
Chi invece ha come base il centro troverà i tantissimi eventi del Fuorisalone.
Nell’affascinante Brera Design District è presente uno dei miglior accostamenti tra design e pizza, La Pizzeria Nazionale in via Palermo con la scelta dell’impasto soffice o croccante e una selezioni di pestati da abbinare. Nella vicina via Solferino anche Dry propone il connubio pizza e cocktail ma in questo caso meglio puntare sul drink in un locale davvero elegante. Continuando nei pressi di Piazza XXV Aprile, Peperino è una certezza.
La Pizzeria Nazionale
Altra zona fulcro dell’evento è Tortona tra un giro al Superstudio Più ed uno al BASE spiccano la tradizione di Anema e Cozze in via Orseolo e il mio Sorbillo preferito ovvero Olio A Crudo in via Montevideo.
Olio A Crudo
Anche Isola ha il suo Design District all’ombra del Bosco Verticale, qui la scelta può andare sicuramente su Assaje in piazzale Segrino oppure sulla Pizza Gourmet Vesi in via Ugo Bassi, due locali dal carattere partenopeo e tipologia gourmet.
Assaje
In aggiunta tra le 5 Vie e la Triennale non fatevi scappare Da Zero e i sapori del Cilento in via Bernardino Luini.
Da Zero
Queste le aree più coinvolte con i migliori locali facilmente raggiungibili a piedi da tutti gli eventi. Per altre pizzerie e zone vi rimando a questo articolo
Pizzium ad un anno dalla prima apertura di via Procaccini, la creatura di Nanni Arbellini triplica in viale Tunisia sempre con la stessa formula, pizze regionali e tanta semplicità. Cercare di standardizzare è sempre un rischio che può portare ad un calo della qualità ma non è questo il caso. E’ incredibile quindi come in ogni locale ci sia un alto livello ovviamente negli ingredienti ma anche nell’impasto sempre molto digeribile. Conclude il tutto l’entusiasmo di questi ragazzi per un pasto sempre con il sorriso.
Abruzzo Pizzium
Pizzeria Assaje invece raddoppia in via Raffaele Sanzio zona con tante realtà gastronomiche. L’impronta è quella data nella sede di piazzale Segrino con lo stessa scelta di pizze, l’ottima friggitoria e la lunga lievitazione in ambiente controllato. Personalmente le prime impressioni sono di una leggera preferenza per la prima sede. La pizza in foto eccelle negli ottimi ingredienti come la burrata d’Andria e la bresaola ma pecca nel supporto che risulta sicuramente leggero ma incostante a tratti con qualche bruciatura di troppo. Si conferma l’accoglienza tipica con piccolo fritto iniziale e liquore finale.
Burrata d’Andria con zucchine croccanti e in uscita bresaola e scaglie Pizzeria Assaje
Tutto ha inizio a fine 2016 con l’arrivo in via Orti della pizzeria Da Michele i Condurro, già presente a Napoli, caratterizzato da qualche polemica e misunderstanding.
Si perchè il cognome è quello storico ma non ha niente a che fare con l’Antica Pizzeria da Michele a Forcella. Proprio quest’ultima, forse per spazzare via ogni dubbio, sbarca anch’essa a Milano lo scorso dicembre in zona Repubblica chiudendo definitivamente la questione.
Senza dubbio li accomuna il rispetto per la “ruota di carro” (stesura della pizza che supera il diametro del piatto) ma è più che attuale un confronto.
Dopo varie degustazioni quelle prese in considerazione sono di questa settimana con due grandi classici:
Cosacca Da Michele i Condurro
Stesura approssimativa che causa da una parte, come si vede, lo sconfinamento del pomodoro. Cottura leggermente indietro. Apprezzabile la generosità del condimento come la giusta elasticità. Tanta scelta nel menù.
Napoletana L’Antica Pizzeria Da Michele
Enorme che quasi spaventa (per chi non la conosce) la realtà è che la finisci e nemmeno te ne accorgi. Questo grazie ad un impasto davvero leggero. Un pò di pomodoro in più non farebbe male.
Il risultato?
Sicuramente da provare entrambe ma dopo le prime impressioni positive ma non del tutto convincenti, ora L’Antica Pizzeria Da Michele si candida assolutamente a diventare la miglior “ruota di carro” di Milano.